"Adenoma pleomorfo parotide intervento chirurgico: quali rischi corro?" Questa è una delle domande più ascoltate da chi si occupa della chirurgia dei tumori della parotide.
Quando ci si trova a porre diagnosi di tumore della ghiandola parotide esistono sostanzialmente due importanti tecniche chirurgiche e cioè la parotidectomia superficiale e la parotidectomia totale.
In entrambe i casi, che si tratti di un adenoma pleomorfo o di un tumore di warthin, statisticamente i due tumori di più frequente riscontro nella patologia parotidea, il momento chirurgico fondamentale è quello in cui si reperta il nervo facciale (che permette i movimenti mimici del volto) e lo si segue in tutte le sue diramazioni. A questo punto si esegue la parotidectomia superficiale o profonda in relazione all'estensione del tumore.
In questo tipo di chirurgia esistono diversi rischi nell'esecuzione del trattamento.
Li sintetizzo di seguito:
Sanguinamenti recidive ed infezioni: come in ogni intervento chirurgico;
Deficit transitorio o permanente del nervo facciale e/o dei suoi rami: essendo una chirurgia che prevede la repertazione del nervo e dei suoi rami collaterali è possibile che esiti un deficit di grado varabile a seconda delle difficoltà chirurgiche, del tipo di intervento, dalla localizzazione del tumore e della variabilità anatomica del nervo;
Sindrome di Frey: questa sindrome, legata ad un difetto della reinnervazione delle strutture anatomiche cutanee sovrastanti la parotide, scollate durante l'intervento chirurgico, consiste in un arrossamento con “sudorazione” durante i pasti;
Formicolii, riduzione della sensibilità o completa anestesia dei territori cutanei di guancia e del padiglione dell’orecchio, a causa della possibile lesione del nervo che determina la sensibilità delle aree descritte;
Dolore e difficoltà alla masticazione: di riscontro raro, sono determinati dalla vicinanza alla zona dell’intervento dell’articolazione temporomandibolare;
Fistola salivare: nel caso in cui non venga sportata completamente la ghiandola o comunque rimangano dei piccoli residui della ghiandola, anche dopo asportazione completa, vi è la possibilità che si crei una comunicazione tra la cute ed il tessuto sottocutaneo dove era presente la ghiandola con emissione di saliva;
Depressione della regione cutanea dove è stata asportata la parotide, di entità variabile in relazione all'asportazione.
Per una trattazione più dettagliata si consiglia la visione del video.
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