La chirurgia ortognatica è quella branca della chirurgia maxillofacciale che si occupa dell’alterazione di crescita del mascellare superiore e della mandibola. Le problematiche più frequenti sono rappresentate dalla sindrome progenica o III classe dentoscheletrica, in cui la mandibola appare in una posizione avanzata rispetto al mascellare superiore dando il classico “morso inverso”, e dalla sindrome prognatica in cui, al contrario, la mandibola appare arretrata rispetto al mascellare superiore.
Gli interventi cardine per il trattamento di queste malformazioni sono: l’osteotomia del mascellare superiore tipo Le Fort I, l’osteotomia sagittale della mandibola e la chirurgia del mento (genioplastica).
Questi interventi prevedono la completa mobilizzazione dei tutto l’articolato dentario del mascellare superiore e della mandibola ed il loro riposizionamento nei tre piani dello spazio. Al termine delle singole procedure vengono posizionate delle placche e viti (per quanto concerne il mascellare superiore) e solo viti (per quanto concerne la mandibola), al fine di stabilizzare le osteotomie eseguite.
Fino a che non si saranno ristabilite le corrette connessioni ossee tra le fratture chirurgiche eseguite, sarà quindi necessario che il paziente eviti un importante carico masticatorio durante l’assunzione di cibo.
Al fine di evitare questo, i pazienti che vengono sottoposti ad interventi di chirurgia ortognatica, seguono generalmente una dieta inizialmente liquida per tornare, in 6/8 settimane alla loro alimentazione abituale.
Nel video troverete maggiori dettagli circa la dieta consigliata dopo gli interventi di chirurgia ortognatica

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