Il virus dell’epatite C si trasmette principalmente attraverso il contatto con sangue infetto, e quindi con la condivisione di oggetti per la cura personale come rasoi, spazzolini da denti, strumenti per la manicure o pedicure, lo scambio di aghi o siringhe, l'esecuzione di tatuaggi o piercing con aghi non sterili.
Sono molti quindi i comportamenti o le pratiche che possono portare all'infezione dal virus dell’epatite C, eppure solo un italiano su dieci ritiene di essere un soggetto potenzialmente a rischio di infezione, secondo l'indagine demoscopica "Italiani e epatiti" di AstraRicerche per Gilead Sciences.
Ecco allora che l'informazione diventa cruciale e con essa “Epatite C. Mettiamoci un punto“, la campagna multicanale di sensibilizzazione per favorire una maggior conoscenza dell'infezione e dell'importanza del test di screening.
A supportare la campagna uno spot radiofonico, il coinvolgimento di influencer e www.epatitecmettiamociunpunto.it, un sito per conoscere l'epatite C e le sue modalità di trasmissione a partire da quattro storie di persone comuni che grazie al test hanno scoperto e curato l’infezione.
Nel video:
Stefano FAGIUOLI,Direttore Gastroenterologia, Epatologia e Erapiantologia Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo e Professore di Gastroenterologia Università Milano Bicocca
Roberta D'AMBROSIO,Specialista in Gastroenterologia ed Epatologa Fondazione IRCCS Ca' GrandaOspedale Maggiore di Milano
Davide CASATI,Componente Commissione III Sanità Consiglio regionale Regione Lombardia