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Film da vedere: La Terra Promessa - Recensione del film con Mads Mikkelsen

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CultMovie ITALIA

Tratto dal romanzo della scrittrice danese Ida Jessen e interpretato da un Mads Mikkelsen in stato di grazia, il film di cui parliamo in questo video è “La terra Promessa”.

Ho deciso di realizzare questo video perché ho apprezzato molto questo film e mi sento di consigliarne la visione. Si tratta di uno di quei film storici capaci di arricchire lo spettatore sia perché racconta con dovizia di particolari un periodo che non capita di studiare sui libri, cioè il regno di Danimarca del diciottesimo secolo, sia perché narra di personaggi che nel bene o nel male hanno lasciato il segno. Il tutto attraversando un ampio arco di tempo, entrando in profondità nei rapporti umani, analizzando i sentimenti, lasciando emergere luci e ombre, e mostrando, tra egoismi ed eroismi, come sia labile il confine tra il successo e l’insuccesso.

Il film inizia con il nostro protagonista, il capitano Ludwig Kahlen che si reca presso la tesoreria reale per chiedere il permesso di intraprendere una spedizione. Il suo obiettivo è insediarsi nella brughiera, fondare una sua proprietà e coltivare i terreni della zona.
L’impresa è da tutti ritenuta impossibile dato che quelle terre, oltre ad essere aride e infertili, sono anche infestate da nomadi e briganti. Il nostro capitano sembra però più determinato che mai e facendo leva sul desiderio del re di fondare nuove colonie non solo ottiene il permesso legale per la sua spedizione, ma riesce anche a strappare la promessa di una ricompensa: se riuscirà a coltivare quelle terre infruttuose otterrà un titolo nobiliare.
Quello che Ludwig non sa è che oltre ad affrontare i terreni ostili della brughiera dovrà vedersela con un potente e crudele proprietario terriero che non vede affatto bene l’arrivo del protagonista in quelle terre che egli reputa di sua proprietà.
Prende così avvio un’avventura che ci porterà a scoprire che il desiderio di diventare un nobile è un’ossessione che spinge il protagonista a sacrificare ogni cosa. Per raggiungere il suo obiettivo Ludwig arriva a mettere in dubbio perfino la bellezza di quei rapporti umani che erano riusciti a scaldare il suo freddo animo da soldato e che avevano arricchito la sua permanenza in quella sua grigia e scarna Terra Promessa.

Mads Mikkelesen è semplicemente perfetto nel ruolo, e riesce con maestria a incarnare le due facce di questo eroe che da una parte è incorruttibile, ligio al dovere e fedele al suo re, e dall’altra appare così rigido e cieco nella sua cocciutaggine da risultare a tratti ridicolo, arrivando a suscitare tenerezza nello spettatore che in più di un’occasione prova compassione per lui.

In ogni caso il legame tra lo spettatore e il protagonista diventa ben presto saldo e guardando il film ci viene voglia di essere al suo fianco a sussurrargli di continuare così, di tenere duro e di non cedere, perché sta facendo la cosa giusta anche se gli costerà molto. Siamo accanto a lui quando i nobili lo scherniscono per la sua parrucca trasandata e lo umiliano facendogliela cambiare davanti a tutti. Siamo al suo fianco a consolarlo quando ascoltiamo i discorsi che fanno alle sue spalle sul fatto che è povero, figlio di una serva, e che non potrà mai coronare il suo sogno di ottenere un titolo nobiliare. Gli siamo vicini quando è costretto, senza poter fare nulla, ad assistere alle torture e alle esecuzioni di persone a lui care. Siamo con lui quando dimostra di essere pronto ad affrontare perfino la sua morte a testa alta senza mai perdere la sua dignità.

Proprio queste caratteristiche positive del protagonista creano un netto contrasto con il mondo a cui egli aspira: un mondo fatto di padroni crudeli e senza scrupoli che considerano i loro servitori meno delle bestie. Torture e punizioni sono all’ordine del giorno e uno dei passatempi preferiti di questi nobiluomini è abusare delle loro serve. E proprio mentre persegue il suo obiettivo il protagonista finisce per trovarsi coinvolto in una vicenda che riguarda una serva di nome Anne Barbara, fuggita dal suo sadico padrone.

Il film ci aiuta a capire che l’idea ossessiva di “diventare qualcuno” o di arrivare ad una qualche posizione, o semplicemente di essere ciò che non si è veramente, quella è l’origine di ogni male della nostra vita.

E’ questo in conclusione il grande messaggio del film. Per essere felici basta vivere appieno la bellezza dei rapporti umani, e smettere di inseguire ossessivamente la vana illusione di una terra promessa.

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posted by gr2op4z5