Il modo è molto semplice,
fallo fare a chi lo sa fare …

Scherzi a parte.
Inizio dicendoti che a differenza delle auto, dobbiamo fare due enormi distinzioni tra:
1) navigazione
2) navigazione in condizioni difficili per via del mare
3) manovre in porto.

Il tutto è relativo principalmente alle barche a motore, siccome se volessimo parlare di barche a vela, la navigazione stessa è molto complessa visto che il tuo “MOTORE” sarà il vento gestito tramite le vele.

Veniamo a noi e iniziamo.
Navigazione:
Parto dal capitolo più semplice.
Se consideriamo un mare in buone condizioni non dovrai fare altro che tenere la barra, il timone… insomma il volate, al fine di fare andare la barca nella direzione desiderata.
Se ti trovassi difronte ad un ostacolo, avrai il tempo di cambiare rotta, quindi direzione, quel tanto necessario per evitare l’ostacolo.
Il solo fatto di togliere gas, ti farà ridurre la velocità in modo molto importante, come se azionassi dei super freni su un’auto. Per cui è veramente facile sotto questo aspetto.
Accelero/decelero e uso il timone in base alla direzione decisa.

Nel caso di mare formato:
in pratica le cose dette prima sono identiche ma qui dobbiamo capire come sia meglio affrontare le onde.
Da manuale di navigazione, le onde andrebbero affrontate a 45° praticamente di mascone.
Questo è valido se reputo che l’onda sia più alta della murata della mia barca.
In partica se valuto che le onde sono grandi, simili o uguali all’altezza dal livello dell’acqua della mia barca, affronterò le onde a 45° ma se le onda non hanno queste altezze, posso tranquillamente affrontarle di prua, in pratica a 90 °

Ora passiamo al crucio di molti,

Le manovre in porto:
La cosa principale su cui voglio che tu faccia la massima attenzione è il fatto che non ci sono punti fermi.
La differenza abissale rispetto alle auto, è soprattutto il fatto che la barca non è ferma e non si ferma mai, ma è un continuo percepire il suo abbrivio per anticiparlo.
L’abbrivio o obbrivo è la forza inerziale che sposta.
Faccio uno stupido esempio pratico: il colpo alla palla di biliardo che dai con la stecca è la forza. Poi una volta colpita, è la forza inerziale che la sposta, in nautica bbrivo.
Per cui non siamo fermi.
Ci sono persone che lo sentono subito altre a cui è necessario tempo e ore per capirlo.
Questo va gestito.
In fase di manovra, per imparare, fai tutto al minimo, inserisci le marce solo per 1 o due secondi e poi torna in folle. In questo modo imparerai a capire in che direzione si sposta la barca con quella spinta.
Poi un a volta capito, anziché inserire e disinserire, lascerai inserita la marcia per i secondi necessari.
Se in queste pratiche ti troverai per caso in condizioni di mare e vento, dovrai gestire anche quelle forze.
Se ti senti sicuro con l’assenza di vento per cui le tue manovre sono con pochi inserimenti e disinserimenti per alcuni secondi, torna a misurare con azioni più corte come se stessi imparando, così ti ricalibrerai in base alle condizioni in cui ti trovi.

Ricorda che ogni azione avrà bisogno di un’altra azione di pari intensità al fine di contrastare il movimento, per cui non dare mai troppo gas alle tue manovre, altrimenti riprendere il controlla della barca diventerà molto complicato.
Usa la zucca

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Buon vento
Oscar Bellandi