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NAVE COLOMBO: LA GEMELLA PERDUTA DELL'AMERIGO VESPUCCI. IL MESTO DESTINO DI UNA REGINA DEI MARI

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LA LINEA DELLA MEMORIA

Chiunque di voi conosce la nave scuola della Marina Militare Italiana Amerigo Vespucci senza dubbio il più bel vascello del mondo. Non molti però sanno che il Vepucci aveva una nave praticamente gemella, il Cristoforo Colombo, anche essa unità scuola dell’allora Regia Marina. Qual è stato il suo destino e perché oggi non la vediamo navigare accanto al Vespucci?

Le due navi, Colombo e Vespucci erano apparentemente identiche ma in realtà differivano in tutta una serie di particolari: il Colombo ad esempio era più piccolo e stazzava 800 tonnellate in meno del Vespucci ed era anche più corto di 21 metri e 70 centimetri. Il Vespucci inoltre era spinto da una sola elica.

Perché oggi non vediamo il Colombo navigare al fianco del Vespucci? Che fine ha fatto? Il destino di nave Colombo non è che una triste eredità del ventennio fascista e della sconfitta militare patita dall’Italia nel secondo conflitto mondiale. A Parigi, il 10 febbraio 1947, viene firmato il trattato di pace a seguito del quale 32 navi della nostra Marina devono essere cedute all’Unione Sovietica in conto riparazioni di guerra. L’opinione pubblica italiana non prende affatto bene la notizia della consegna di una delle nostre più belle unità alla Russia che detiene ancora migliaia di nostri prigionieri. Il «Colombo» non può essere di alcuna utilità a Stalin il cui obiettivo, attraverso la consegna di una nave dal così grande valore simbolico, può essere solo quello di infliggere un’ulteriore lezione al paese che ha attaccato l’Unione Sovietica.

Il 9 febbraio 1914 il Colombo, agli ordini del capitano di Fregata Serafino Rittore lascia il porto di Taranto alla volta di Augusta. Il 12 febbraio viene posto in disarmo e la bandiera della Marina Militare ammainata per inalberare quella della Marina Mercantile. Il giorno dopo salgono a bordo un equipaggio civile agli ordini del capitano Pier Vincenzo di Domenico affiancato dal capitano Nikolaj Korzun della Marina Militare Sovietica. Il 19 febbraio, con la scritta Z18 dipinta sulla fiancata, il Colombo lascia Augusta diretto a Odessa dove giunge il 1° marzo 1949.

Il giorno dopo la nave è consegnata alla marina sovietica che la ribattezza Dunay (Danubio) e la ridipinge di grigio. Il Dunay viene assegnato alla 78 brigata di addestramento. Per dieci anni i russi se ne servono come nave scuola fino al 1959 quando passa alle dipendenze della scuola superiore del ministero della marina di Leningrado. Fino al 1961 continua ad essere utilizzata come nave da istruzione presso l’Istituto Nautico di Odessa, Scuola superiore di ingegneria navale. Per tre anni viene quindi utilizzata come nave appoggio per i sommergibili dopo essere stata parzialmente privata degli alberi. E poi? Qual è infine il suo destino? Le versioni differiscono l’una dall’altra.

Secondo una prima voce, il Colombo sarebbe stato utilizzato come nave trasporto per legname e quindi gravemente danneggiato da un incendio. Radiato dalla flotta sovietica nel 1963 e lasciato in stato di abbandono per 8 anni, sarebbe stata infine demolito nel 1971. La storia è però poco attendibile perché il Colombo con le sue alte murate, la profonda immersione e gli spazi interni raggiungibili solo attraverso stretti passaggi non era adatto per essere utilizzato come nave da carico.

Secondo un’altra voce, priva di fonti, avrebbe subito gravi danni nel Mar Nero per poi venire demolito a Leningrado dopo avere circumnavigato mezza Europa – presso il cantiere Glavtorcement delle isole Turukhannye. Nel 1977 però, quando il Vespucci raggiunge proprio Leningrado, nessuno ha informazioni circa il destino del Colombo che non sembrava mai essere stato in quelle acque.

Una terza voce proviene invece da un ex collaboratore del nostro Servizio Segreto della Marina secondo il quale la nave, ferma nel Mar Nero durante una notte estiva di bonaccia, con tutte le vele spiegate e gli oblò spalancati per il gran caldo, sarebbe stata raggiunta da un colpo di vento improvviso che l’avrebbe fatta sbandare e imbarcare acqua provocandone l’affondamento con gran parte dell’equipaggio. Si era in piena guerra fredda ed era impossibile che l’URSS lasciasse trapelare una notizia come questa.

Una quarta voce infine risalente al 1993 e proveniente dall’addetto navale presso l’ambasciata della Federazione Russa di Roma riporta che il Colombo, ribattezzato appunto Dunay, dopo essere stato utilizzato per 10 anni come nave scuola sul Mar Nero tra Odessa, Yalta e Sebastopoli, sarebbe rimasto per tre anni tra 1961 e il 1963, ormeggiato presso i cantieri Marty di Odessa, in parte disalberato e impiegato come appoggio sommergibili per poi essere utilizzato come deposito di carbone e venire distrutto, anche secondo questa versione, da un incendio.

FONTI: Piero Carpani, «Nave Scuola Amerigo Vespucci. 90 anni. Ricordo della Regia Nave Scuola «Cristoforo Colombo», Treviso Editrice Storica, 2021. Si ringrazia l'editore per la gentile concessione dei materiali.

posted by lom1assvy