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Una meravigliosa fabbrica tessile in riva al fiume

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Lost Structures

Celebre fabbrica divenuta un interessante sito di archeologia industriale, visto il suo passato glorioso, ci racconta la sua lunga storia in questo video, attraverso l'esplorazione delle sue vecchie strutture. Pur essendo una storia dal finale triste, come avviene per quasi ogni sito abbandonato, è senza dubbio interessante per noi scoprire i segreti dei 130 anni di vita di questo stabilimento, percorrendo a ritroso la sua storia per capire le vicissitudini che hanno lentamente portato alla chiusura dell'attività. Ed è proprio questo lo scopo di questa nuova esplorazione.

Fondata nel 1868 da Alessandro Rossi, un capace imprenditore vicentino, Lanerossi è stata una delle aziende leader nella produzione di lana, con numerosi stabilimenti nella zona di Schio dove dava lavoro a 11 mila persone.

Questa fabbrica, inaugurata nel 1869, si è aggiunta all'enorme stabilimento di Schio per aumentare la produzione di lana pettinata. E' stata costruita sulla sponda destra del fiume Astico in fondo ad una valletta, 70 m sotto il piano di campagna, al fine di sfruttare la forza del fiume per muovere i macchinari mediante mulini e cinghie di trasmissione, ma anche per avere acqua in abbondanza per il lavaggio della lana e la produzione di vapore. In seguito il fiume è stato sfruttato anche per produrre energia elettrica con cui alimentare le due nuove fabbriche sorte nelle vicinanze, collegate tra loro con piccole ferrovie Decauville.

La produzione all'epoca era basata principalmente su due tipologie di lana (cardata e pettinata), eseguita con macchinari moderni dalla capacità produttiva sorprendente. Dapprima con la forza del vapore, che muoveva le macchine di filatura mediante cinghie, e poi con l'avvento dell'energia elettrica, questa fabbrica è stata più volte aggiornata, ampliata e in parte ricostruita, in seguito ai danni degli eventi bellici della seconda guerra mondiale.

Gli ultimi interventi ad edifici e strutture risalgono agli anni '60 e '70, epoca in cui hanno assunto l'aspetto definitivo che si può vedere ancora oggi. In quel periodo infatti ci fu l'ultimo tentativo di rilanciare l'azienda, passata nel 1962 sotto il controllo di ENI perché reduce da una profonda crisi, ma il suo destino ormai era segnato. Macchinari troppo vecchi, debiti eccessivi, e un mercato della lana in sofferenza a causa della sempre maggior richiesta di cotone e tessuti sintetici, rese di fatto sempre più difficile l'attività dell'azienda, nel frattempo passata in altre mani. La storia di questo stabilimento, ormai obsoleto e inadeguato, giunse a conclusione nei primi anni del 2000, quando vennero licenziati gli ultimi dipendenti e rimossi tutti i macchinari ancora utilizzabili altrove.

Il manufatto idraulico è senza dubbio una delle strutture più antiche dello stabilimento. Non si hanno notizie certe sulle sue funzioni, probabilmente si tratta di un vecchio impianto di mulini, oltre a punto di prelievo di acqua per lo stabilimento.

Il grande edificio della centrale termoelettrica è certamente una delle strutture più interessanti, con molte zone tecniche ancora ben conservate, tra cui la sala macchine, dove sono ancora presenti le due turbine per la cogenerazione di energia elettrica con la relativa sala controllo, e le due enormi caldaie.

posted by sifonaviel